(Adnkronos) – L’82% delle famiglie italiane chiede un piano pubblico per salvaguardare la salute dei propri figli, sempre più 'drogati' di energy drinks, merendine e cibi ultra-trasformati, una vera e propria dipendenza che crea enormi pericoli per il loro sviluppo. E’ quanto emerge dal Rapporto Coldiretti-Censis presentato in occasione della giornata inaugurale del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Villa Miani a Roma (#forumagricoltura2024) organizzato da Coldiretti in collaborazione con The European House-Ambrosetti, dove a fare gli onori di casa sono il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo. Dai risultati di questa ricerca nasce l’appello per un piano pubblico contro il cibo ultra-trasformato, un’etichetta per poterlo riconoscere facilmente, lanciato dalla Coldiretti che per l’occasione sono state allestite due grandi tavole per mettere a confronto il cibo ultra-trasformato con quello naturale, simbolo della Dieta Mediterranea. Un fenomeno, quello degli ultra-trasformati, che va combattuto – sottolinea Coldiretti – aumentando le ore di educazione alimentare nelle scuole e mettendo in campo campagne di sensibilizzazione per far conoscere i pericoli associati all’assunzione sistematica e continuativa di cibi ultra-trasformati, come chiesto dai genitori italiani. Un passo decisivo sarebbe la definizione di forme di etichettatura per evidenziare che un determinato prodotto appartiene alla categoria degli ultra-trasformati. L’utilizzo di questi prodotti, secondo Coldiretti, andrebbe anche vietato nelle mense scolastiche e nei distributori automatici diffusi negli edifici pubblici, a partire proprio dalle scuole, con precisi limiti anche alla pubblicità, seguendo l’esempio del Regno Unito che ha vietato le fasce orarie di maggiore esposizione per bambini e adolescenti. In Italia però non sembrano funzionare i divieti, una strada scelta dal 37% di famiglie – secondo Coldiretti/Censis – che hanno imposto ai bambini di non mangiare merendine, caramelle, bibite gassate e junk food di vario tipo. Dinanzi al sostanziale fallimento di politiche coercitive non sorprende, dunque, che oltre otto famiglie su dieci pensino che sarebbe importante attivare una grande campagna, dalla scuola al web, rivolta ai ragazzi sul tema dell’educazione al mangiare bene. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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