Edilizia, Marchiori: “A Rebuild Manifesto utile anche per la PA”

(Adnkronos) – “Il titolo dell’edizione 2025 di Rebuild, “Connettere le menti per abilitare l’innovazione”, nasce dalla consapevolezza, maturata in questi anni, che il processo dell’innovazione è complesso, non sempre lineare e che ha bisogno di un’intelligenza ampiamente distribuita e condivisa. Quando trattiamo di temi legati all’ambiente costruito non basta l’eroe, non basta una figura che da sola interpreta il cambiamento, è necessario condividere con un’ampia platea di soggetti le nostre idee di cambiamento e di innovazione”. Lo ha detto Ezio Micelli, presidente del comitato scientifico di Rebuild e professore di Estimo e valutazione economica dei progetti all’università Iuav di Venezia, al convegno ‘Per una nuova agenda del costruire verso la transizione ecologica’, con cui si sono aperti i lavori dell’edizione 2025 di Rebuild, la due giorni in svolgimento al Centro Congressi Riva del Garda (TN) il 6 e 7 maggio.   La kermesse dedicata all’edilizia sostenibile permette di fare il punto sul presente ed il futuro del comparto delle costruzioni, in cui le nuove tecnologie digitali saranno sempre più protagoniste. Al centro dell’undicesima edizione della manifestazione, il tema delle connessioni tra persone, competenze e tecnologie a 360°. “Sono felice di rivedere la grande comunità che ogni anno, da 11 edizioni, si dà appuntamento a Riva del Garda – aggiunge Micelli – una comunità che negli anni ha consolidato i valori con i quali si è dato vita alla manifestazione. Tuttavia, non abbiamo ancora visto la capacità di incidere che tutti ci aspettiamo, ed è qui che entra in gioco il tema dell’intelligenza collettiva, perché permette di avere un modo diverso di confrontarci su questi temi. Per ottenere un cambio di passo, dobbiamo cambiare modalità di interazione”. “Abbiamo sempre immaginato che l’innovazione delle imprese potesse generare valore per le aziende stesse e per le comunità. Oggi abbiamo piena consapevolezza che per fare un passo in avanti dobbiamo coinvolgere le istituzioni – sottolinea il direttore scientifico della manifestazione – Abbiamo bisogno di processi che ci consentano di affrontare diversamente i processi di rigenerazione urbana, occorrono precisi riferimenti normativi e modelli istituzionali. Abbiamo bisogno di nuovi quadri regolativi per l’adozione di modelli industriali per la trasformazione del patrimonio. Qui a Rebuild trattiamo di costruzione e di immobiliare, dobbiamo quindi cristallizzare l’innovazione in processi innovativi che diano vita ad un nuovo modo di pensare al mondo costruito. Il Trentino ha scommesso su una filiera innovativa delle costruzioni e noi vogliamo che questo territorio abbia un dialogo con noi perché questa scommessa è anche quella di rebuild, che proprio in Trentino si svolge”. “Rebuild ha sempre dato voce a novità e anche quest’anno dedicheremo ai moderni metodi di costruzione ampio spazio connettendoci con chi fa al meglio queste attività – afferma il professore dell’università veneta – Un altro tema alla base delle nostre riflessioni è sempre stato il digitale, area nella quale il settore delle costruzioni è ancora indietro. Il comparto deve guadagnare posizioni per essere più produttivo e più capace di rispondere in modo soddisfacente alle richieste. Anche in questa edizione, il tema del digitale sarà affrontato sotto molti punti di vista”. “Di grande rilievo anche il tema dell’energia e quello dei criteri Esg. Questi ultimi sono un riferimento per moltissime aziende e sono le fondamenta per una transizione che tutte le organizzazioni, di qualsiasi tipo, devono affrontare. Il modo in cui valutiamo questi parametri – spiega Micelli avvicinandosi alla conclusione del suo intervento – è altrettanto importante perché è necessario che chi affronta questa trasformazione abbia dei punti di riferimento. La sostenibilità, laddove è misurata, genera valore”.   In tema di sostenibilità, verranno trattati anche l’utilizzo dei materiali e il loro riutilizzo. “Da una parte abbiamo una bella relazione con Green Building Council e lavoriamo con dei materiali che si prestano ad un nuova lettura della sostenibilità, che deve diventare il tema di riferimento – precisa – dall’altra vogliamo consolidare il riuso dei materiali”. L’undicesima edizione si concluderà con la redazione di un manifesto per l’edilizia italiana: “L’idea parte da un ragionamento molto semplice, e spero condiviso – conclude Micelli – Quando ci riuniamo qui, come comunità, siamo tutti protagonisti. Tutti siamo portatori di una quota di sapere astratto, di saper fare concreto, di intelligenza e di competenza. I workshop a cui partecipiamo devono diventare un momento in cui si partecipa tutti attivamente al movimento di Rebuild, diventando così coloro che scrivono in prima persona il futuro dell’ambiente costruito. Abbiamo chiesto ad un’azienda di aiutarci, con una tecnologia di design thinking, per mettere a sistema i temi, le necessità e gli elementi decisivi del cambiamento che emergono dai diversi tavoli di lavoro, così da costruire insieme, tutti da protagonisti, l’agenda che ci aiuterà a far sì che il nostro settore di appartenenza ci aiuti a creare cambiamento e valore condiviso”. —[email protected] (Web Info)

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