(Adnkronos) – “L’Europa è avviluppata in una rete normativa che manca di chiarezza". Così Markus Reinisch, Vice President Public Policy per l’Europa di Meta, parlando ad Adnkronos ai margini della conferenza Comolake delle ragioni che impediscono all’azienda di lanciare in Ue il suo nuovo modello di intelligenza artificiale multimodale Llama 3.2. "Forse l’attuale sistema di regole europeo funziona in un settore che evolve molto più lentamente, ma non è adatto per quello tecnologico. Questo approccio rischia di bloccare la crescita delle aziende europee e rende la vita molto difficile per le imprese che mirano a portare in Europa dei potenziali volani di crescita”. Non è chiaro né che tipo di dati possono essere utilizzati per addestrare i modelli Ia in Ue, né in che misura si possono utilizzare, spiega Reinisch. E poi c’è il tema delle tempistiche: le conversazioni tra Meta e le istituzioni Ue sono iniziate in estate e il processo si protrarrà almeno fino al primo trimestre del 2025”. Un processo simile nel Regno Unito invece ha richiesto “solo poche settimane”, rimarca il dirigente, evidenziando le conseguenze in termini di competitività. Come europei “l’open source è la cosa migliore che ci potesse capitare”. Continua Reinisch. Il dirigente spiega perché i modelli aperti di intelligenza artificiale possono aprire nuove opportunità per le aziende europee. “La verità scomoda è che lo sviluppo di foundation models è incredibilmente costoso", spiega il dirigente, parlando dei modelli Ia di grandi dimensioni e versatili alla base dei chatbot moderni. Al momento Meta ha un tasso di investimento di circa 40 miliardi di dollari all'anno. "Non siamo neanche i maggiori investitori, il valore degli investimenti dei primi primi quattro operatori è di circa 100 miliardi nel 2024". Questo non è un buon segno per l'Europa, perché aziende e istituzioni avrebbero difficoltà anche solo a reperire simili somme di denaro. Per non parlare del costo e della quantità di energia necessaria per allenare i foundation models, continua Reinisch. Dato che lo sviluppo dei foundation models è un’enorme barriera per l’Ue, ragiona il dirigente, le aziende europee dovrebbero sfruttare i sistemi open source per evitare la fase di sviluppo e fare "ciò che sanno fare meglio, ovvero costruire verticali". L’esempio che porta sono gli occhiali Ray-Ban sviluppati in collaborazione con Meta, dotati di sensori e Ia interna, costruiti con “competenze e qualità costruttive europee, su una piattaforma tecnologica sviluppata negli Usa”. Oggi sono la “serie di dispositivi Ai di maggior successo” sul mercato, rimarca Reinisch. —[email protected] (Web Info)
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