Maturità, ‘Rispetto’ da parola dell’anno 2024 per la Treccani a traccia della prima prova

(Adnkronos) – È sul tema del ‘Rispetto’ la seconda traccia della Tipologia B – testo argomentativo – dell’esame di maturità 2025 che si sta svolgendo oggi, mercoledì 18 giugno.  

Una prova che prende spunto da un articolo del giornalista di ‘Avvenire’, Riccardo Maccioni, sulla scelta da parte della Treccani di ‘rispetto’ come parola dell’anno 2024. ‘Rispetto’ è un termine antico che affonda le sue radici nel latino “respectus”, ma che oggi si carica di una rinnovata attualità, tanto da ispirare anche una delle tracce dell’esame di maturità. A sancirne la centralità è stato l’Osservatorio della Lingua Italiana dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, diretto da Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, che nell’ambito della campagna di comunicazione #leparolevalgono ne ha sottolineato l’urgenza e la forza simbolica alla fine dell’anno scorso. 

La definizione data dal Dizionario dell’italiano Treccani è chiara: “sentimento e atteggiamento di stima, attenzione, riguardo verso una persona, un’istituzione, una cultura, che si può esprimere con azioni o parole”. Ma è nel suo valore etico e sociale che la parola acquista oggi un significato profondo e necessario. “Dovrebbe essere posta al centro di ogni progetto pedagogico, fin dalla prima infanzia”, spiegano Della Valle e Patota, “e poi diffondersi nelle relazioni familiari, lavorative, istituzionali, politiche e internazionali”. 

La scelta della parola “rispetto” non è stata casuale come parola dell’anno 2024. In un mondo segnato da crescenti tensioni sociali, polarizzazione, attacchi verbali e fisici, la mancanza di “rispetto” – verso le donne, le minoranze, le istituzioni, la natura e il mondo animale – è spesso alla radice di fenomeni di violenza e intolleranza. Rivalutarne il significato e l’uso è dunque un atto culturale, oltre che linguistico, secondo la Treccani.  

L’italiano, osservano i linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, è ricco di espressioni che ruotano attorno a questa parola: avere rispetto, mancare di rispetto, di tutto rispetto, col rispetto dovuto. Eppure, come spesso accade, anche il linguaggio può essere usato in modo strumentale o ambiguo. È il caso di formule come “con tutto il rispetto”, che introducono frequentemente attacchi verbali in contesti politici e polemici, oppure dell’espressione uomini di rispetto, che richiama tragicamente la terminologia mafiosa. 

L’invito della Treccani, allora, è chiaro: “Riportare il rispetto al suo significato originario, farne un fondamento del vivere civile e un principio guida nelle relazioni umane e sociali”. Una sfida che riguarda tutti, ma che parte soprattutto dalle nuove generazioni, come indica l’inserimento del tema tra le tracce della prima prova dell’esame di Stato. Perché le parole valgono, e il “rispetto”, oggi più che mai, ne è una delle più importanti. (di Paolo Martini) 

cronaca

[email protected] (Web Info)

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*