Spopola sempre più anche in Sardegna, dove sta riscuotendo grande successo, il fenomeno “home restaurant”, espressione inglese che tradotta letteralmente in italiano suona qualcosa come “ristorante casalingo”. Ma di cosa si tratta esattamente? L’home restaurant altro non è che l’attività di ristorazione avviata da persone che offrono ai turisti una forma di turismo esperienziale unica nel suo genere, con cene o pranzi all’insegna di prodotti locali e della tradizione, cucinati spesso davanti agli stessi ospiti. Questi ultimi si sentono in questo modo proiettati in una sorta di mondo magico e quasi ottocentesco, in grado di suscitare emozioni.
In Sardegna gli home restaurant si stanno diffondendo da Sud a Nord. Fra i territori dove il fenomeno ha preso particolarmente piede ci sono l’Oristanese e il Sulcis. A Sant’Anna Arresi abbiamo l’esempio di successo dell’home restaurant “Gli Ulivi”, gestito da Ambrosiano Pintus con la sua compagna.
«Dopo la nascita del B&B nel 2006 i clienti continuavano a chiedere di poter mangiare oltre che pernottare, così siamo stati fra i primi nel Sulcis, nel 2021, a creare un home restaurant – racconta Pintus -. Mettiamo a disposizione le nostre camere e in più offriamo delle cene ai nostri ospiti, che pagano soltanto una “partecipazione alle spese”, e mangiano assieme a noi. I menù sono fatti con i prodotti tipici del territorio, e per i visitatori stare da noi è fare un’esperienza particolare, un’alternativa al classico ristorante».
«Naturalmente – aggiunge Pintus – per fare l’attività bisogna avere dei requisiti professionali e aver conseguito l’attestazione Haccp. È il 3° anno che svolgiamo l’attività e si prospetta un’altra bella stagione. I nostri ospiti dimostrano un alto gradimento e spesso tornano a trovarci. Quello degli home restaurant è un fenomeno in espansione, in Sardegna ma in generale anche in Italia, perché soddisfa esigenze precise del turista. Auspichiamo che in futuro la Regione valorizzi questa forma di turismo e possa disciplinare in maniera più precisa questa categoria».
«I clienti che mangiano da noi sono molto interessati alle nostre tradizioni enogastronomiche, come le ricette usate dai nostri nonni, e alle nostre tradizioni culturali. Per questo ci chiedono informazioni e sono golosi di esperienze di questo tipo. Vogliono sapere qualcosa in più sul territorio dove vengono e gradiscono molto mangiare assieme a noi le specialità del territorio. Si sentono accolti e coccolati. Si instaura spesso un bel rapporto di amicizia, un legame per il quale tornano a trovarci. L’home restaurant piace tanto e c’è una grande domanda».
Nell’Oristanese risale alle scorse settimane l’apertura nel centro storico di Cabras di “Musubi, al giardino di sera”. L’attività è gestita da Pietro Sedda e Antonio Porru. Accomunati dalla passione per la cucina, propongono agli ospiti dei piatti che rappresentano un mix fra i prodotti del territorio e la cucina orientale.
A Riola Sardo sono già due le attività presenti. La prima è “Lascia fare a me” di Ilario Mocci e sua moglie Barbara Chrzanowska. I titolari propongono ai loro ospiti «una cucina piuttosto casereccia, basata prevalentemente sui piatti di mare». L’attività è stata aperta 4 anni fa ed è esercitata all’aperto limitatamente al solo periodo estivo. Gli ospiti sono sempre molto soddisfatti: «Spesso i turisti hanno voglia di chiacchierare con noi e chiedono informazioni sulla Sardegna e sulla storia e la cultura del nostro territorio». Questo fa sì che «al di là del mangiare si instauri un rapporto di amicizia fra noi titolari e i nostri ospiti, tanto che con molti di loro ci sentiamo poi di frequente. È molto bello anche per noi, si diventa una grande famiglia». I clienti dell’home restaurant «non sanno esattamente cosa mangiano, ma possono scegliere fra un menù di carne e un menù di pesce, che è quello più frequente. Nel menù sono compresi anche 12 antipasti».
Attivo a Riola anche “Nonna Vecchia”, attività aperta dall’ex sindaco Domenico Ari nel 2022. «Sono molto soddisfatto perché le persone stanno dimostrando di sposare il mio progetto. Nonna vecchia era la mia bisnonna, morta quando io avevo 5 anni, e alcune delle ricette, fra cui i ravioli e le melanzane ripiene, vengono da questa tradizione ultracentenaria». La cucina proposta da Ari è dunque «una cucina contadina, biologica e a chilometro zero».
Il fenomeno home restaurant sta riscuotendo anche in Sardegna successo e numeri in costante crescita, e attira una fascia sempre più ampia di persone, che dimostrano di gradire sempre più fare un’esperienza turistica più familiare ed emozionale.
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