
Venerdì 30 maggio, presso i locali di Opificio Innova a “SA MANIFATTURA” a Cagliari è stato trasmesso un cortometraggio, alla presenza di alcune scuole del cagliaritano. La proiezione del Corto è stata organizzata da ASPAL, in collaborazione con la Regione Sardegna.
Il cortometraggio è stato realizzato da Nando Morra:
«Il seme della speranza che è stato realizzato nel 2021, con l’obiettivo di far veicolare un messaggio sociale: che era quello del Bullismo e del Razzismo. Attraverso il mezzo potente del cinema, e riuscire ovviamente al di là del messaggio, che ho mandato è stato l’imprinting, di quello che sono le emozioni, perché non avrebbe avuto la funzionalità che ha il potere di permanenza, che volevo dare il corto.
Infatti è un cortometraggio che per mia fortuna, dove ho sempre visto lacrime sul finale del corto, nello spettatore.
Questo era proprio l’obiettivo che volevo riuscire a raggiungere e passare questo messaggio sociale, soprattutto per i giovani ragazzi che nel corto definiamo il seme della speranza, in un futuro migliore per degli Adulti migliori di quello che siamo noi. L’ho fatto attraverso lo strumento potente del cinema, in pochi minuti e lasciando anche delle forti emozioni, cosa che spero sia avvenuta».
Al termine della proiezione un ampio dibattito con il regista, gli studenti e l’’Assessore Regionale al Lavoro, Formazione, Cooperazione e Sicurezza sul Lavoro, Desirèe Manca:
«Cinque tappe, cinque incontri per parlare della diversità “Il seme della Speranza” che ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone sull’importanza del riconoscimento della diversità. La diversità per me, è sempre rappresentato da una fonte di grande ricchezza
L’incontro di oggi, è stata l’occasione per trasmettere questo cortometraggio, in cui si evidenzia che la diversità è proprio una grande grande ricchezza. Sono state cinque tappe veramente molto sentite, e soprattutto la risposta dei ragazzi è stata veramente esemplare. Per diversità, intendiamo soggetti fragili: la fragilità le persone disabili, le persone che professano una religione differente rispetto alla nostra, o che hanno un colore diverso rispetto alla nostra, o che hanno un anche un orientamento sessuale diverso rispetto alla nostra.
Quindi io ho sempre pensato che la diversità, sia grande ricchezza e poi in fondo siamo tutti uguali»
Daniele Cardia
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